3 curiosità sul peperoncino
È stato Cristoforo Colombo ad aver portato il peperoncino in Europa, per l’esattezza in Spagna. In Italia sono state soprattutto le cucine del nostro Meridione ad aver fatto del piccante un vessillo della gastronomia tipica!
Esistono oltre tremila varietà di peperoncini. Tra quelli più conosciuti ci sono l’habanero , in assoluto il più piccante, e le varietà cayenna, il peperoncino calabrese e lo jalapeno messicano.
Vi svelo alcune cose che (forse) non sapevate su quello che, dopo il sale, è il secondo alimento più usato al mondo e forse la spezia più antica.
- Qual è la parte più piccante del peperoncino? La sostanza responsabile della sensazione piccante si chiama capsaicina ed è concentrata principalmente nella placenta, ossia nei filamenti chiari a cui sono attaccati i semi e che si presentano in maggiore quantità nella parte superiore del peperoncino. Se i filamenti anziché bianchi tendono al giallo o a tonalità rossastre, attenti alle fiamme!
- Bere litri d’acqua non serve! La capsaicina è liposolubile ed è per questo che per placare il bruciore è più utile mangiare un pezzo di pane condito con olio evo oppure yogurt bianco o sorseggiare un po’ di latte.
- Meglio mangiarlo crudo! L’essiccazione e la cottura priverebbero il peperoncino delle sue preziose virtù, in primis la vitamina C che è presente in abbondanza (circa 229 mg ogni 100 g di peperoncino). Sono note dall’antichità anche le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, analgesiche, disinfettanti e cicatrizzanti …pensate che gli Aztechi ci curavano il mal di denti!
Tra le ricette più antiche, semplici e intramontabili c’è quella degli spaghetti aglio, olio e peperoncino. Clicca qui per scoprire come si preparano